Intern in the US

Friday, April 08, 2005

Sulle strade di San Francisco

Come avevo preannunciato lo scorso Sabato si prospettava la possibilita' di trascorrere il Sabato sera in compagnia degli amici della ragazza saprese a SJ, chiamiamola V.

Conoscendo meglio i dettagli della serata sono stato seriamente tentato a dare forfait. Si trattava di festeggiare il compleanno di V in una discoteca a San Francisco e per di piu' la comitiva pianificava di trascorrere la notte tutti insieme in hotel, per poi tornare con calma il giorno dopo. Premesso che lo sforzo era stato gia' immenso nel dover accettare di materializzarmi all'improvviso ad una festa di compleanno dove non conoscevo nessuno (festeggiata compresa), ho trovato eccessivamente invadente accettare di dormire con loro. Preciso che mi avevano proposto di aggiungermi abusivamente alla camera di 4 persone sistemandomi su un materasso gonfiabile rimediato per l'occasione.

Inventandomi improbabili e improrogabili impegni per la domenica mattina, ho chiesto gentilmente se qualcuno intendeva rientrare in nottata a San Jose. Questo qualcuno c'era. Trovando coraggio e capacita' che ignoravo di avere (Dio solo sa come ho fatto) sono uscito e da solo in trenta minuti ho comprato il regalo ad una persona di cui non sapevo niente. Alle sei di pomeriggio sono venuti a prendermi.

Salendo a bordo dello scontato suv californiano sono stato investito da un assordante trambusto dovuto alla pseudo-musica tecno-elettro-progressiva che lo stereo sparava a tutto volume. Questo mi ha fatto capire subito due cose: (A) Non abbiamo gli stessi gusti musicali, (B) Forse non era stata un'ideona regalarle un cd!!

Durante il tragitto ho fatto conoscenza di J, che mi ha svelato solo dopo che io ne avessi parlato male che fosse l'autore del cd che stavamo ascoltando, di T amica di V e delle sue piccole amiche che facevano bella mostra di loro tra il collo e l'ombelico.

Arrivati a San Francisco siamo andati in albergo dove ho assistito alla scena di J che cercava di smontare il rivelatore di fumo per poter liberamente fumare (piu' o meno) sigarette per tutto il resto della serata. Alle 11 di sera siamo andati in discoteca. A detta di molti questo e' il locale piu' cool di San Francisco. All'ingresso c'era una fila chilometrica da fare....per i comuni mortali, ma non per noi che avevamo una prenotazione per l'unica saletta VIP del locale, con poltrone, aria condizionata, servizio al tavolo e mega vetrata che affacciava direttamente sulla console.

In tenuta serale ho potuto conoscere ancora meglio le amiche di T e ripetendo le parole gia' dette a qualcuno: credo che se Newton le avesse viste gli sarebbe dovuto cadere in testa l'intero albero di mele prima di azzardare la legge di gravita'.

La serata e' trascorsa piacevolmente a suon di costosissime bottiglie di rhum e poi il grande momento e' arrivato. La tensione si tagliava a fette. Il pubblico era gia' in visibilio per lui, il re della house, direttamente da Chicago, colui che sbriciola i dischi con un solo tocco, il mitico VABBE' NON MI RICORDO IL NOME, ma vi posso assicurare che dall'eccitazione che c'era in giro deve essere uno davvero famoso.

La serata volgeva al termine, pian piano gli invitati si commiatano ed io comincio ad essere assalito da un dubbio. Dopo che l'ennesima persona papabile a riportarmi a casa si dilegua, mi faccio coraggio e chiedo a V. Lei con vistoso imbarazzo mi risponde: "Non so come dirtelo...ma il ragazzo che ti doveva accompagnare, non si e' presentato". Il risultato era che non solo avrei dovuto dormire con loro, ma per giunta senza essermi portato nulla per la notte e senza che loro avessero procurato il materasso gonfiabile!!

Usciti dalla discoteca alle 4 del mattino abbiamo fatto un frugale spuntino a base di uova al tegamino. J si e' presentato al tavolo ubriaco fradicio e si e' fatto dare le camere dell'albergo dicendo di dover vomitare. Dopo 15 minuti e' tornato fresco come una rosa e si e' sparato due mega cheese-burger con patatine fritte.

Dopo questa scena raccapricciante abbiamo fatto finalmente ritorno in albergo, dopo aver litigato con il portinaio, incazzato nero perche' non voleva che stessimo in cinque in camera e soprattuto perche' J aveva avuto la felice idea di lanciare la chiave della camera dalla finestra proponendo ad altre cinque persone di salire, mi sono addormentato dividendo il letto con il fratello di V (Alla fine siamo rimasti in 4 perche' T avava rimediato una notte con un tizio, Mah).

Il mattino dopo abbiamo fatto un giretto a SF e poi siamo rientrati.

Spero di non avervi annoiato con questa dettagliata descrizione, ma d'altra parte siete liberi di non leggerla fino alla fine. L'unca cosa che mi dispiace per chi non e' arrivato a questo punto e che non potra' mai sapere che T, in realta', aveva LE TETTE RIFATTE....Che delusione.
Per altro ad una festa precedente, quando erano nuove di zecca, le aveva ripetutamente mostrate a tutti i presenti. Ehhhh......La sylicon valley!!

bye bye.

Alla prossima.

2 Comments:

  • Inutile dire che mi sono scompisciato dalle risate non solo leggendo tutta la storia, ma soprattutto provando a immaginarti in tutto sto' casino!!
    Inutile dirti ke devi assolutamente continuare a frequentare questa gente per 2 motivi fondamentali:
    1-Noi poveri lettori del blog, ke dimoriamo ancora nella vecchia europa, potremo continuare a sbellicarci!
    2-Avrai l'occasione di scattare molte foto con loro, soprattutto con le amiche di T e i loro accessori!
    A proposito: ma lo pseudonimo T ha a che vedere con ciò????eheh

    By Anonymous Anonymous, at 5:44 AM  

  • Viva la "sylicon" valley!
    Ciao Ale, ho letto solo oggi la tua esperienza a SF. Dai! Aspettiamo la prox puntata...
    Ciao ciao

    By Anonymous Anonymous, at 8:38 AM  

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